Il problema dell'alimentazione elettrica per chi usa la bicicletta, sia nell'uso quotidiano che per viaggi di più giorni, sta diventando sempre più impegnativo. Serve sempre più energia elettrica non solo per illuminare la strada nelle buie ore della notte ma anche per alimentare il sempre crescente numero di dispositivi elettronici a cui non sappiamo più rinunciare. Questo sito vuole essere un primo passo per provare ad orientarsi nella non sempre facile scelta degli strumenti necessari per gestire in modo possibilmente autonomo le proprie necessità.

The electric power supply problem for people who like to cycle either in everyday use and along trips of several days, it's becoming increasingly challenging. More and more electricity is indeed required not only to illuminate the road in the dark hours of the night but also to feed the ever growing number of electronic devices that we can't live without. This site aims to be just a first step in the attempt to orientate the user in the not always easy commitment to choose the most appropriate tools.

Sunday 8 April 2018

POWER PACKS

Dunque capacità (mAh/Wh) e tempo di ricarica sembrerebbero essere i due criteri fondamentali di cui tener conto nella scelta di un Power Pack. Seguono a ruota numero/tipologia di porte in ingresso e uscita, implementazione della funzione pass-through, dimensioni, peso, costo, ecc..
A mio avviso un ingresso, possibilmente USB-Type C, e un paio di uscite sono più che sufficienti.
Il pass-through serve e non serve, anzi secondo me non serve a niente.
Per quanto riguarda la velocità di ricarica, fattore decisamente determinante nell’utilizzo di un Power Pack durante un viaggio in bici, alla luce dell’emergente interfaccia USB-Type C che consente cospicui trasferimenti di potenza nelle due direzioni (input-output), sia ANKER che RAV offrono oggi nuovi Power Pack con capacità e tempi di ricarica di tutto rispetto.
Non conosco il Voltaic, conosco invece piuttosto bene il Powergorilla che oltre ad essere caricato da rete può benissimo essere interfacciato ad un pannello solare con uscita da 15 a 20V (circa).
A tal proposito interessante la sua funzione MPPT-Maximum Power Point Technology che gli consente di “inseguire” elettronicamente e così ottimizzare la potenza fornita dal pannello in ciascun momento.
A parte il Powergorilla che uso ormai da tempo, voglio sottolineare che buona parte di ciò che ho scritto è basato su istruzioni e relativi data-sheet spesso poco chiari, confusi e per di più in continua evoluzione.
Tra le cose poco chiare una delle più antipatiche riguarda il così detto “carico minimo” ovvero quel minimo di mA che un dispositivo deve assorbire affichè la porta USB del Power Pack rimanga attiva.
Per l’ANKER p.e. da qualche parte c’è scritto “not compatible with devices with an input below 50mA”. Ciò significa che se usate il Power Pack per alimentare p.e. un GPS che consuma meno di 50 mA, il Power Pack ad un certo punto, “pensando” erroneamente che il GPS è scollegato, si spegnerà !!!

Nella tabella qui sotto, per avere apparecchiature simili da confrontare, ho preso esclusivamente in esame Power Pack da 20000 mAh in su. Nulla vieta tuttavia di orientarsi su taglie più piccole.

*nel decidere l’eventuale acquisto di un Power Pack vale la pena soffermarsi sul significato della sigla “PD” che comincia ad apparire sempre più spesso a fianco del nome del Power Pack medesimo.
“PD” sta per Power Delivery che è un nuovo standard USB che stabilisce il minimo di potenza che l’interfaccia USB deve essere in grado di gestire; nei sistemi citati sopra se non sbaglio vale 30W ma il vero Power Delivery può arrivare a 100W!!

**va precisato che USB-Type C non è un nuovo tipo di USB, la “C” si riferisce esclusivamente al connettore; è senz’altro più robusto degli altri, è reversibile ovvero lo potete inserire indipendentemente da come è orientato, è “dual role” ovvero può funzionare sia come input che come output. Per quanto riguarda tutto il resto può "accogliere" le specifiche di USB-2.0/3.0/3.1 ecc. ecc.